LA MEMORIA DELL'AOSTA
Il Sacrario del 4° Reggimento Alpini
Il 18 maggio 1940, dopo anni di lavoro e di ricerca, fu inaugurato in un locale della Caserma Testa Fochi, il Sacrario del Battaglione Aosta. Sin dalla fine degli anni '20, il Comandante del 4° Reggimento Alpini, Colonnello Carlo Rossi, si adoperò nella ricerca dei cimeli e nella loro valorizzazione, uno sforzo che si concretizzò a metà degli anni '30 quando fu costruita la caserma intitolata allo storico comandante dell'Aosta, Colonnello Ernesto Testa Fochi. I locali adibiti a museo furono ricavati nell'ala sinistra della palazzina Comando antistante l'allora Piazza del Popolo e odierna Piazza della Repubblica. Con lo spostamento da Ivrea ad Aosta del Comando del 4° Reggimento Alpini, il Sacrario ricevette un impulso fondamentale per il suo allestimento e sotto questo aspetto fu senza dubbio, il primo museo stabile di Aosta. Nel 1939 fu visitato, durante la sua visita ufficiale in Valle d'Aosta da Mussolini, che lasciò un contributo di ventimila lire per il suo completamento e inaugurazione, avvenuta un anno più tardi. Nel settembre 1943, il Sacrario fu depredato delle armi e di altri oggetti militari, e solo dal 1946, a guerra finita con il riordino delle Forze Armate e dei reparti militari, il museo fu oggetto di attenzione, di recupero e di ricomposizione degli oggetti e dei cimeli. Grazie anche ai primi comandanti, come il Colonnello Carlo Vittorio Musso che si dedicò fattivamente alla ricerca dei cimeli trafugati, che il Sacrario riprese ad essere quel luogo di memoria per il quale era stato costituito. Le vicende del conflitto appena terminato arricchirono ulteriormente le sale del museo di nuovi cimeli, di oggetti e di documenti. Per circa 50 anni il Sacrario rimase un luogo di memoria visitato solo in occasioni particolari e praticamente sconosciuto alla maggioranza dei militari che per decenni frequentarono la Testa Fochi; i civili praticamente non ne sentirono mai parlare! Nel 1997, il regista della Sede Regionale Rai, Stefano Viaggio, riportò alla luce i cimeli e le memorie del Sacrario nel programma televisivo "Il soldato alpino". Successivamente nel 2004/2005 la ricerca finalizzata ad una tesi di laurea avente oggetto proprio il Sacrario, ridiede impulso e significato al valore dei Caduti in esso ricordati. Nel 2006 la suddetta ricerca si tradusse in un libro dal titolo "La memoria dell'Aosta". Grazie alla volontà del Generale Oliviero Finocchio e alla collaborazione del Colonnello Guido Dupuis, nella primavera del 2006 i locali del museo furono rinnovati e le memorie ricollocate e identificate seguendo i risultati della ricerca universitaria.
Con la cessione della Caserma alla Regione Valle d'Aosta, dal febbraio 2014, il Sacrario è stato smantellato e i cimeli ricollocati in un'area museale della Caserma Cesare Battisti. Qui sono rimasti esposti dal novembre 2016 fino alla scorsa estate 2020, momento in cui parte dei cimeli, oggetti e documenti, sono stati selezionati per una mostra a tema, presso il Forte di Bard.
Così, ottant'anni dopo la sua prima inaugurazione, il Sacrario del Battaglione Aosta e 4° Reggimento Alpini, ha ritrovato la visibilità e l'onore per i Caduti per il quale fu pensato e concepito dal suo promotore morale e materiale, il Colonnello Carlo Rossi, comandante del 4° Reggimento Alpini dal 1927 al 1934. Ancor prima che la caserma Testa Fochi fosse costruita, Rossi promosse la ricerca e la raccolta di materiali, con l’obiettivo di onorare la memoria e il sacrificio degli Alpini che presero parte alla Prima Guerra Mondiale. Le vicende belliche del primo Novecento avevano impresso un marchio indelebile in coloro che le avevano vissute. Essi trovarono nell’Istituzione Militare la volontà di costruire un memoriale in cui le sofferenze e l’eroismo, attraverso gli oggetti, le fotografie e i documenti conservati, avessero uno spazio utile per trasmettere i valori e la memoria storica delle azioni che videro protagonista il 4° Reggimento Alpini.
Ex alpini, militari in armi, famiglie di caduti e civili, contribuirono nel tempo all’arricchimento del Sacrario.
Così, la mostra “La memoria dell’Aosta. Il Sacrario del 4° Reggimento Alpini", presenta 124 cimeli tra i più rappresentativi e significativi della storia del Reparto: tra essi, i diari storici dei Battaglioni, lettere e fotografie dal fronte, uniformi d’epoca ed effetti personali appartenuti a coloro che fecero la storia del Reggimento.
Aperta il 3 febbraio 2021, la mostra è organizzata dal Forte di Bard e dal Centro Addestramento Alpino dell’Esercito Italiano con Gianni Ardoino per l’attività di ricerca ed è curata da Gianfranco Ialongo e l'Associazione Forte di Bard. Aperta dal martedì alla domenica, la mostra resterà in loco fino al 31 maggio 2022.