Urli Ferdinando - Tenente A capo di un energico manipolo di volontari, con mirabile ardimento si slanciava per primo nelle trincee nemiche, fugandone il presidio e catturandovi un numero di avversari cinque volte superiore a quello dei suoi soldati. Per trentasei ore dava, continua, fulgida prova di coraggio, opponendo una ostinata resistenza ai sempre più violenti attacchi nemici. Circondato dall'avversario si rifiutava di arrendersi, seguitando coi pochi suoi superstiti a battersi con bombe a mano e colla baionetta, finché, sopraffatto dal numero degli assalitori e colpito a morte, cadde eroicamente sul campo. (Dente del Pasubio, 17-19 ottobre 1916) | |
Zerboglio Vincenzo - Sottotenente Fulgido esempio di coraggio e di fermezza, in sanguinosi combattimenti, si distingueva con atti di altissimo valore. Con pochi soldati, affrontava in accanita lotta un numero di nemici più volte superiore. Ferito una prima volta da una pallottola che gli traforava una spalla, rimaneva fra i suoi, e poiché gli avversari, avuti rinforzi, violentemente contrattaccavano, balzava dalla trincea e, trascinandosi dietro i suoi soldati, ricacciava i nemici, infliggendo loro gravi perdite. Ferito nuovamente ad una coscia, non voleva assolutamente abbandonare il reparto, esaltava i suoi uomini con grida di entusiasmo, contenendo prima l'urto degli avversari e ricacciandoli poi, finché colpito a morte in fronte, gloriosamente cadeva, spirando col grido di "Viva l'Italia!". (Monte Solarolo, 24-26 ottobre 1918) | |
Alpino Ramires Ettore Medaglia d'Oro alla Memoria Comandante di compagnia di partigiani, in un violento combattimento per espugnare munitissime postazioni nemiche, contro le quali in precedenza altri reparti avevano inutilmente lottato, trascinava all'assalto la sua formazione galvanizzandola con l'esempio. Conquistate le prime posizioni e ferito in pieno petto da una raffica rifiutava il soccorso e trascinandosi sul terreno incitava il proprio reparto all'ultimo assalto. Una seconda raffica lo colpiva a morte e, mentre la sua formazione raggiungeva la posizione conquistata, esalava la sua anima generosa di eroe gridando: "Non importa, Viva l'Italia!". (Quota Poljane, 3 dicembre 1944) | |
Chanoux Emile - ( 1906 - 1944 ) MO al Valor Militare alla Memoria Uomo di azione, oltre che di pensiero e di studi, mai arresosi al fascismo, alimenta clandestinamente in terra valdostana la fiaccola della resistenza passiva e quindi della ribellione armata, organizzando fin dall'inizio la lotta partigiana, confermandosi Capo indiscusso del Movimento di Liberazione della Valle d'Aosta. Consapevole del suo imminente arresto e conscio delle conseguenze, affronta il rischio e rimane responsabilmente al suo posto. Catturato e sottoposto ad atroci torture perché riveli i nomi e i piani dell'organizzazione, non si piega, non si arrende e non parla, sopportando il martirio, fino al supremo sacrifizio, con serena fermezza e lucido eroismo, destando l'ammirazione degli stessi aguzzini. Altissimo esempio per tutti i combattenti della Valle d'Aosta di cosciente coraggio e di fede indomabile negli ideali di giustizia e libertà. Aosta, 19 maggio 1944 |