AOSTA
Gruppo
ANA di Aosta. Fondazione: 1931. Località: Aosta. Alt. 583 m. I Veullatsu sono 31.249; Capogruppo: Carlo Gobbo. Madrina
del Gruppo: Gabriella
Ferrarese. Sede: Villa Brezzi. Alpini iscritti: 120; Aggregati: 40, quasi
tutte donne. Recapito: Tel. 329 2131009 , email carlogobbo44@alice.it
GRUPPO ANA AOSTA-AOSTA
Aosta,
con i suoi oltre 2000 anni di storia, vanta un posto d'onore nella costruzione
Patria, legata agli eroismi del suo Battaglione Alpini “Aosta”, che nel 1923 fu
decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare per i fatti d'Arme di Monte Vodice
(18/21 maggio 1917) e di Monte Solarolo (25/27 ottobre 1918). Se ci riferiamo
solo alle giornate dei “Solaroli”, il battaglione subì le seguenti perdite: 10
Ufficiali morti e 13 feriti; 130 Alpini morti o dispersi e 643 feriti. Per
quelle eroiche giornate furono assegnate: 1 M.O. (Sten. Zerboglio), 39 di A.,
68 di B. e 5 Encomi solenni. Ed è proprio per la Grande Guerra, la IV Guerra
d'Indipendenza, che Aosta deve considerarsi un “Museo a cielo aperto”, perché
vanta un “Quadrilatero dell'Onore al Valore Militare” di tutto rispetto:
infatti, le vie che delimitano il complesso (oggi smantellato in attesa che
vengano conclusi i lavori di adeguamento della NUV, l'Università
valdostana) della vecchia e cara Caserma
Testafochi: via Monte Solarolo, sul lato est, via Monte Pasubio, su quello
nord, via Monte Vodice, sul lato ovest e la “Palazzina Giordana”, su quello
sud, prospiciente la Piazza della Repubblica, rappresentano una sintesi morale
del valore dei Valdostani durante la Prima Guerra Mondiale. Erede della Brigata
“Aosta”, che dopo avere partecipato alla battaglie di Goito, Santa Lucia,
Peschiera, Palestro, Magenta, e San Martino, nelle quali si distinse per
valore, pagando un considerevole contributo di sangue, nel 1855, la Brigata
“Aosta” fu inviata in Crimea, dove diede dimostrazione del valore dei
Valdostani, e dove i suoi soldati coniarono l'ormai famoso motto: Ch'a cousta
l'on ch'a cousta, viva l'Aousta”, il motto che risuona in ogni Adunata
Nazionale e durante tutte le occasioni in cui gli Alpini Valdostani devono
ricordare i nostri Caduti.
Il
Gruppo ANA di Aosta potrebbe far coincidere la sua nascita con la fondazione
della Sezione nel 1923. Ma non sarebbe giuridicamente corretto. Lo stesso
inconveniente si è verificato con la Sezione ANA di Milano, che potrebbe essere
datata 1919, anno di costituzione dell'ANA nazionale, ma che, invece, più che
coerentemente, deve essere fatta registrare al 1° dic. 1928, quando la sede
dell'ANA fu trasferita da Milano a Roma, per ritornare a Milano dopo la Guerra.
Quindi è giusto far risalire la fondazione del Gruppo ANA di Aosta, come
confermato dal Gen. Giuseppe Bellinvia, Presidente Sezionale dal 1975 al 1988,
estensore della prima “Storia della Sezione dal 1923 al 1990”, al 14 maggio
1931, quando tutti i soci che avevano fondato la Sezione decisero di costituire
il loro Gruppo, affidandone la guida al Geometra Enrico Cuaz. Dopo la lunga
interruzione dovuta agli eventi bellici, il Gruppo si ricostituirà
ufficialmente il 9 febbraio del 1949 (ed anche qui ricorriamo al libro di
Bellinvia) e ne assumerà l'incarico di Capo Gruppo il socio Cesare Camos. Dalla
rifondazione si sono succeduti: Angelo Henriet, Renato Willien, Nino De Bona,
Athos Balestrieri, Astolfo Landi, Giuseppe Bellinvia, Filippo Bonfant, Giovanni
Del Negro, Giampietro Mocellin, Aldo Sartori e del compianto Luigi Enea. Oggi,
dopo il decesso del compianto Luigi Enea, lo scettro di Capogruppo è passato a Carlo
Gobbo, che ricopre anche l'incarico di Direttore de “L'Alpin Valdoten”. A
questo punto è doveroso sottolineare le figure di alcuni di loro perché, grazie
alla loro dedizione ed all'impegno che hanno profuso, con dispendio di grandi
energie morali e intellettuali, hanno consentito al Gruppo di raggiungere
obiettivi significativi. Fra i primi ricordiamo Astolfo Landi, che nel 1978
assume la direzione del giornale sezionale (Dal 1° maggio 1978 al 2 marzo 2002
fino al n. 132). Landi è uno dei fondatori del nostro giornale con il Gen.
Bellinvia e René Willien. Preziosa Segretaria di redazione sarà la Signora
Landi, Luciana Faletto, dal 1978 al 2009, per 32 anni. Dopo Landi, prima del
1975, lo stesso Bellinvia, il futuro Presidente di Sezione, viene eletto Capogruppo
dell'Aosta. A Bellinvia succede un altro eclettico capogruppo: il Gen. Filippo
Bonfant (cl. 1920), dal 1973 al 1990, che ha dimostrato un'esemplare energia
ideando e organizzando eventi che hanno lasciato il segno nella vita del Gruppo
e della stessa Sezione. A Bonfant si devono: il “Raduno nel Nome di Aosta”; i
numerosi viaggi “Alpino conosci l'Italia” (dal 1984 al 1990); le famose
“tradotte”; gli altrettanti numerosi viaggi in Europa: Pellegrinaggi a Lourdes;
a Budapest, Vienna, Praga; ai Castelli della Loira; in Normandia. Filippo
Bonfant ha scritto: “Alpini Sempre” e “Da Parigi a Marengo” (sulla seconda
campagna napoleonica in Italia). Bonfant ha incontrato Cantore nel 2006. Dopo Bonfant è stata la volta del
compianto Giovanni Del Negro, per gli amici “Nini”, poi di Aldo Sartori e del
compianto Luigi Enea. Grazie anche all'entusiasmo di alcuni alpini del Gruppo
di Aosta, nel 1958, è stato costituito il Coro Penne Nere affidato alla
direzione del Maestro Angelo Agazzani. Dal 1959 al 1961 i coristi sono stati
guidati dal M° Giovanni Del Negro, e dal 1961 dal M° Guido Sportelli.
Attualmente il coro vive di vita propria e non è più legato all'ANA.
Oggi,
dopo la forzata rinuncia di Enea nell'incarico di capogruppo, il ragazzo del
sud, classe 1953, che recentemente ha “posato lo zaino a terra” e che sarà
ricordato per il suo forte legame al nostro Cappello, il Gruppo è affidato a
Carlo Gobbo, direttore de “L'Alpen”, che sta proponendo, con la sua energia
morale e le sue indubbie doti di intellettuale, un nuovo corso al Gruppo, che
nel 2021, a causa della pandemia, non potrà celebrare degnamente il suo 90°
anno di fondazione, limitandosi, quindi, ad un incontro intimo per “Non
dimenticare”. Il ruolo di madrina, dopo l'indimenticabile Luciana Faletto Landi,
che ha raggiunto il suo amato “Toto” nel
2009, fu affidato a Liliana Fussambri, la quale, dopo avere raccolto il
“pesante fardello” di Luciana, non fece mancare al Gruppo la sua sensibilità di
“Madre” e di “Donna”. Oggi la madrina è Gabriella Ferrarese, consorte di
Michele Macrì. Il Gruppo vanta 160 iscritti di cui 40 aggregati (sarebbe meglio
dire: aggregate), quasi tutte “donne”.
La
sede del gruppo coincide con la sede sezionale in Villa Brezzi, l'antica
residenza del Direttore dell'Ansaldo-Cogne, Giuseppe Brezzi, agli inizi del XX
secolo, padre del Ten. Pilota Andrea, pluridecorato (1 M.O., 1 M.A., 2 M. B.)
per i suoi atti d'eroismo, caduto in Albania il 21 dicembre del 1940.
Momento
esaltante, il 90° di fondazione, che dovrà servire a tutti noi per non
dimenticare l'eroico comportamento del Battaglione Alpini “Aosta”, decorato di
Medaglia d'Oro al Valor Militare, quasi completamente costituito da alpini
valdostani; un nome glorioso che dobbiamo perpetuare nel futuro, sostenendo con
determinazione l'intitolazione del cortile della Caserma Testafochi (complesso
inaugurato nel 1935, mentre la storica casermetta Beltricco, che ha ospitato i
primi alpini, è del 1887), quando i lavori della NUV saranno terminati, al
Battaglione dei Valdostani, quindi “Piazza Battaglione Alpini Aosta”.
(Antonio
Vizzi)
Su 270 Caduti delle due Guerre Mondiali, di cui 123 per la
Prima e 147 per la Seconda.