ANA Sezione Valdostana

Vai ai contenuti
Quando l'edicola diventa una fucina d'arte

L’accoglienza degli Alpini Valdostani diventa solidarietà per il Ramadhan

Grande impegno dei Volontari dell’Unità di Protezione Civile ANA per agevolare i fedeli musulmani per il mese del Ramadhan.

 

Il tradizionale spirito di accoglienza tipico delle Penne Nere in generale, ed in particolare di quelle Valdostane, e la grande propensione alla solidarietà della nostra gente, in questi giorni si sta concretizzando nella bassa emiliana, a Mirandola, nel campo di accoglienza “Valle d’Aosta”, allestito e gestito in via Enrico Toti dal Sistema Regionale di Protezione Civile, di cui l’Unità Sezionale dell’ANA fa parte attraverso la Colonna Mobile di Intervento.

Un impegno iniziato immediatamente dopo che il tragico sisma aveva infierito sul territorio di Mirandola il 20 e 29 maggio, che si è ulteriormente arricchito di significati e di solidarietà negli ultimi giorni, quando per la popolazione di religione musulmana, l’aliquota più consistente nel campo, è iniziato uno dei periodi più intensi previsti dai precetti del Corano: il Ramadhan.

Il Ramadhan è un obbligo per tutti i musulmani in età fertile e che godono di buona salute, ed è uno dei mesi sacri. È considerato, infatti, il mese della purificazione, durante il quale viene praticato il digiuno alimentare, sessuale e spirituale dall’alba al tramonto.

Durante il mese di Ramadhan i musulmani digiunano totalmente dall’alba al tramonto da ogni tipo si assimilazione alimentare liquida, solida e gassosa, acqua compresa, e si astengono dal fumare. Gli scopi principali sono rappresentati da: elevare lo spirito, insegnare a sé stessi l’autodisciplina e l’autocontrollo, riformare la propria etica e morale, imparare a riconoscere e controllare il senso di sazietà e di fame, porsi almeno per il solo arco diurno nelle condizioni in cui vivono moltissimi poveri nel mondo. Il digiuno di Ramadhan è il quarto dei cosiddetti cinque pilastri dell’Islam.

Una condizione, dunque, estremamente critica per la gestione del campo di accoglienza e per la somministrazione dei pasti, soprattutto quello serale, che non trova alcuna coincidenza con le esigenze delle persone di altre etnie e religioni, ospitate sotto le tende del “Valle d’Aosta”.

Una situazione che è stata risolta brillantemente dal Sistema di Protezione Civile ed accolta positivamente e con spirito di servizio dai volontari dalla Penna Nera, che è intervenuto prolungando alla sera l’orario di apertura della mensa fino a ben oltre il tramonto, onde consentire a tutti di consumare la cena, e fornendo dei cestini individuali che vengono ritirati dai fedeli dopo la cena e consumati durante la notte, quando i precetti di Maometto consentono il consumo di cibo e bevande.

Uno sforzo sicuramente non indifferente che gli Alpini hanno accolto di buon grado, segno di come il tradizionale senso di accoglienza delle Penne Nere trova applicazione e si amplifica quando diventa solidarietà – commentano soddisfatti il coordinatori dei volontari Stefano Giansetto e Leo Vidi,che si sono avvicendati a Mirandola, come avviene ogni settimana di turno testimoniando come i valori di integrazione e di altruismo fanno sicuramente parte del patrimonio genetico degli Alpini in generale ed in particolar modo di quelli Valdostani”.

Ancora una volta una testimonianza vera e palpabile di cosa significhi fare solidarietà – proseguono – di come l’impegno di tanti uomini e tante donne, che donano le loro energie ed il loro tempo alle persone meno fortunate non siano solo parole vuote ma gesti forti colmi di significato. Davvero, ancora una volta, una dimostrazione forte di cosa voglia dire essere Alpini”.

Stefano Meroni

 

Foto 1: Una parte dei volontari Valdostani che si stanno alternando a Mirandola al campo di accoglienza “Valle d’Aosta”.

 

Torna ai contenuti