Ritrovarsi
dopo 50 anni grazie alla Protezione Civile ANA
Cose possibili
solo nella Grande Famiglia Alpina.
Capita qualche volta, anzi, spesso, per i volontari
della nostra Protezione Civile, di trovarsi a lavorare fianco a fianco con
volontari provenienti da altre parti d’Italia, mettiamo caso, dal Cadore, e questo è successo: a Tolentino nel corso
dell’ultima emergenza Sisma in Centro Italia.
Capita, meno frequentemente, ma capita, che
dall’altra parte ad Auronzo di Cadore,
ci sia il poliedrico Giacomo Maroldo, responsabile della PC locale, che
organizzi la serata “Grazie amici”, per riabbracciare i tutti i volontari della
Protezione Civile che hanno operato in emergenza, e, quindi, anche gli uomini e
le donne della Valle d’Aosta, ed i rappresentanti delle comunità di Camerino e
Tolentino, ovvero “dove” hanno operato.
Capita, ancor meno facilmente, che durante i
discorsi “di rito” delle autorità, la “nostra” Gisella
Bertinetti, sapia che il
sindaco, donna di Auronzo, si chiami Tatiana “Pais Becher” e lei ricordi, ad alta voce, che mezzo secolo
prima, cinquant’anni giusti giusti, a Cervinia,
appassionata di montagna, aveva conosciuto un “Gianni Pais
Becher”, ragazzo allora, Cadorino, il più trainante
di quel gruppo di alpinisti, e sentirsi da dietro una voce dire: “Gianni se el papà
de Tatiana!”.
E così, il giorno successivo, la salita fuori
programma a quell’incanto rappresentato dal Lago di Misurina, artefice della
trasferta il “solito” Giacomo Maroldo, al negozio dove Gianni, guida alpina di
fama internazionale, trascorre circa una metà del suo tempo, quando non è in
giro per il mondo a scalare ed arrampicare.
Un abbraccio tra loro, forte e lungo come il mezzo
secolo trascorso, sincero come una amicizia vera, quasi come se si fossero
lasciati solo la sera prima, dopo la grande festa dei volontari.
Capita… già…
ma questo è il bello…
Capita solo nella Grande Famiglia Alpina!
Stefano Meroni
Foto 1: Gisella e Gianni, ritrovati dopo 50 anni
Foto 2 e 3: Il
gruppo dei volontari alla grande festa di Auronzo.