ANA Sezione Valdostana

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Quando l'edicola diventa una fucina d'arte

Anche l’ANA Valdostana nella APC Protezione Civile di AIAS

Un volontario dell’Unità Sezionale di PC tra i soci fondatori.

 

È stata costituita a Milano, nel pomeriggio di lunedì 15 febbraio 2016, la APC Protezione Civile di AIAS, la comunità professionale nata anche grazie ad un progetto sviluppato da AIAS, Associazione Professionale Italiana Ambiente e Sicurezza e Protezione Civile ANA Nazionale.

A Milano, tra i soci fondatori dell’APC, c’era anche una rappresentanza della Unità Sezionale di Protezione Civile Valdostana, Stefano Meroni, che nel mese di novembre aveva frequentato, a Cesano Maderno, il corso di Formazione Formatori organizzato dal Nazionale, conseguendo la qualifica professionale di Formatore Erogatore EQF5, e che nella nuova comunità professionale per la Protezione Civile è entrato a far parte del Consiglio Direttivo e del gruppo di lavoro sulle tematiche della formazione.

Un grande onore e una grande responsabilità, soprattutto un grande ringraziamento alla grande famiglia Alpina, al Nazionale, alla Sezione Valdostana e al coordinatore dell’Unità di Sezionale di Protezione Civile, che mi hanno concesso di prendere parte ad un progetto così significativo – ha commentato Stefano MeroniLe problematiche della sicurezza e della salute sono sicuramente prioritarie rispetto a tutto il resto, anche nel campo del volontariato, dove spesso non ci è molta chiarezza, soprattutto nelle disposizioni legislative”.

In campo di volontariato e di emergenza il D.Lgs. 81/2008, spesso erroneamente preso a riferimento tout-cour anche per l’ambito del volontariato – continua Stefanocostringe a fare delle riflessioni e, soprattutto, ad adottare delle soluzioni, soprattutto formative ed addestrative, per i volontari che saranno impiegati in addestramento, in esercitazione ed in emergenza”.

In tutti questi ambiti – conclude – la salute, l’inculumità e la sicurezza devono essere sempre al primo posto, per rendere sempre più vera la frase con cui concludo spesso le presentazioni e le conferenze tra gli studenti: un soccorritore non può e non deve mai essere soccorso! Non è pensabile che venga a trovarsi in tale situazione”.

 

Foto: Stefano Meroni.

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